FERRARI 456: LA TRADIZIONE SI PROIETTA VERSO IL FUTURO
Aggiornamento: 17 ott

La Ferrari 456 debutta in una fase storica molto delicata per la Casa di Maranello, acquisendo un ruolo strategico per il futuro del Cavallino Rampante. Ispirata ai grandi classici del passato ma con uno stile moderno, il successo è tale che viene prodotta fino al 2003.
Settembre 1992, la stagione sportiva si sta concludendo con un’atroce delusione, la F92A ha raggiunto solo due volte il podio nel corso di una delle peggior annate della storia del glorioso marchio, di conseguenza il presidente Luca Cordero di Montezemolo attua una rivoluzione organizzativa e di gestione del reparto sportivo. Una situazione analoga la si vive nell’azienda che ora è in grado di risolleversi, trovando i nuovi equilibri necessari dopo la scomparsa del fondatore Enzo, avvenuta nell’Agosto 1988.
In questo contesto storico viene presentata la nuova Gran Turismo a motore anteriore, 2 posti più 2, colmando il vuoto di gamma lasciato qualche anno prima dalla Ferrari 412i ma, soprattutto, riprendendo una tipologia di automobile che ha fatto grande il nome di Ferrari nel mondo.
La vettura ideale per quel cliente che, pur amando la velocità, predilige il confort e la guida rilassata rispetto alla prestazione pura, insomma, una Ferrari da guidare tutti i giorni. Dalla storia viene ripresa anche la nomenclatura, infatti, 456 altro non che la cifra indicante la cilindrata unitaria.
Presentata in Blue Swaters all’evento all’evento organizzato presso il Garage Francochamps di Jacques Swaters la 456 è subito un istant classic, merito della linea disegnata da Pietro Camardella e da Lorenzo Ramaciotti per Pininfarina, da quasi cinquant’anni il carrozziere delle Rosse.
La vettura si stacca in maniera netta dalle linee dure e squadrate della sua progenitrice - la 412 - e nelle proporzioni si ispira, anche in maniera abbastanza esplicita, ad un assoluto mito a quattro ruote: la Ferrari 365 GTB/4.Per gli appassionati semplicemente la Daytona.
Muso affilato con fari retrattili, ultima Rossa ad essere distinta da questa caratteristica, abitacolo arretrato e coda tronca, molto generosa sono i tratti salienti ereditati dal passato ma reinterpretati in chiave moderna con trattamento superciale innovativo, linee morbide e arrotondate, merito anche delle tecnologie di modellazione 3D che iniziano a prendere piede in maniera concreta proprio tra la fine degli anni ’80 e inizio degli anni ’90.
Il risultato finale lo si può descrivere con una sola parola: eleganza.
La 456 lascia a bocca aperta, è una netta spinta in avanti da parte di Ferrari senza perdere nulla del DNA appartenente al Cavallino Rampante, un elogio all’armonia dove proporzioni generali e dettagli stilistici sembrano inseguirsi senza soluzioni di continuità, la matita dei designer segue senza esitazioni il tratto impostato con la mano, poco importa, nella Ferrari 456 tutto è perfetto: eleganza, grinta, sobrietà e aggressività.
Il telaio, riferimento interno F 116 CL, è un tubolare in acciaio con sottostrutture rinforzate mentre la carrozzerie è in lega d’alluminio, eccezion fatta per la parte anteriore e posteriore realizzati in materiale composito.
L’architettura rimane quella collaudata dalla Casa di Maranello nel corso dei decenni con sospesioni indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali dotate di sensori per poter impostare tre modalità di guida differenti Soft, Neutral, Hard in base alle esigenze più o meno sportive del fortunato guidatore.
Una chicca funzionale, lo spoiler posteriore nascosto nella parte bassa del paraurti, tra gli scarichi: un vano inizialmente chiuso che, durante l’aumento di velocità, si apre per aumentare le deportanza e quindi la tenuta della vettura, aiutato anche da un sistema auto-livellante per mantenere il retrotreno ben saldo all’asfalto.
Il propulsore è un’assoluta novità, il motore F116 deriva strettamente dai dodici cilindri costruiti per correre in Formula 1 con le monoposto che hanno reso celebre il marchio in tutto il giorno /Fulvio verifica sta info perché non ne sono certo) , ha un cilindrata di 5.474 cm3, la più grande mai montata su una vettura stradale della Rossa, in grado di erogare 442 CV a 6.250 giri/min. Realizzato in lega leggera per la maggior parte delle sue componenti, con trattamento superficiale in Nicasil. Alla presentazione del 1992, il sistema di accensione ed iniezione è affidato al Bosch Motronic 2.7 mentre dal 1996 viene sostituito dall’unità Motronic 5.2, accompagnato da magnifiche scatola d’aspirazione, che da questo momento diventeranno un emblema dei propulsori realizzati a Maranello.
Questo si traduce in prestazioni di tutto rispetto: oltre 300 Km/h di velocità massima, 0-100 coperto in poco più di cinque secondi e chilometro da fermo in 23,3 s.
Una volta calati nell’abitacolo eleganza e sobrietà regnano sovrani, interni in pelle Coventry, strumentazione analogica del cruscotto per la strumentazione principale, informazioni ausiliari alloggiate a centro consolle in strumenti circolari. A centro consolle, un dettaglio: le bandiere di Ferrari e Pininfarina, un vezzo stilistico ripreso dalla famiglia 330 degli anni ’60. Un modo per celebrare una collaborazione di lavoro che sa di matrimonio: dici Ferrari e pensi a Pininfarina, e viceversa.
Le due sedute posteriori sono di fortuna ma certamente migliori e più vivibili rispetto al passato, inoltre, per essere una Gran Tursimo a tutti gli effetti, Ferrari ha fatto realizzare dalla modenese Schedoni un set di cinque valigie esclusivamente pensate per essere alloggiate perfettamente nel bagagliaio e godersi le vacanze in serenità.
Fino al 1992 lo sterzo, un ZF servo-assistito con variazioni di rapporti e durezza in base alle velocità di crociera, era a tre razze realizzato in alluminio come ogni Cavallino che si rispetti mentre dal 1996 viene modificata la forma del volante per poter collocare l’air bag.
Sempre nel 1996 viene introdotto a listino il cambio automatico a quattro rapporti che completa l’offerta iniziale che prevedeva il classico sei marce, con pomello in alluminio anodizzato e classica griglia ad acca.
Per rendere la Gran Turismo effettivamente usufruibile nel quotidiano è stato impressionante il lavoro di ricerca e sviluppo condotto a Maranello con ben sei pre-serie che hanno percorso 50.000 Km di test, diciasette esemplari distrutti per collaudare il sistema di air-bag, inoltre, ogni esemplare prima della consegna veniva testato tre volte per quarante chilometri e ogni singolo motore prima del montaggio finale in catena, era testato per quaanta minuti in banco.
Questa attenzione per il cliente mostra come Ferrari si sia preparata al cambiamento avvenuto ad inizio anni’90, non stupisce che la gamma colori si sia ampliata in maniera notevole e ora comprenda ben diciasette colori. Dettagli che mostrano il tocco di Montezemolo, capace di valorizzare ulteriormente la creatura mitologica realizzata da Enzo.
La 456 è stata scelta anche per una serie di personalizzazioni esclusive come la Saloon a quattro porte, la Spyder ma soprattutto la versione statin wagon chiamata Venice. Tutte queste varianti sono stati richieste da clienti importantissimi per il mondo Ferrari, come il Sultano dei Brunei che le ha possedute tutte.
Due speciali ex-novo sono state costruite negli Stati Uniti trasformando vetture di serie: tre Cabrioet, di cui una acquistata da Mike Tyson, e la versione Targa per il cestista Shaquille O’Neal.
Prodotta in 1.951 esemplari, di cui 403 automatici, nel 1998 viene presentato un aggiornamento, la 456 M, che porta migliorie più tecnche che estetiche confermando la bontà della vettura che rimane in listino fino al 2003. Undici anni che permettono alla 456 di essere la Ferrari più longeva di sempre.
SCHEDA TECNICA
Carrozzeria: Coupé, 2+2 posti
Posizione Motore: Anteriore
Trazione: Posteriore
Dimensione e Pesi
Ingombri (Lunghezza x Larghezza x Altezza in mm): 4730 × 1920 × 1300
Carreggiata: Anteriore 1585 mm
Posteriore 1606 mm
Passo: 2600 mm
Massa a vuoto : 1690 Kg
Serbatoio: 110 litri
MOTORE
Cilindrata 5473,91 cm3
Tipo 116, V12 65°, basamento e testata in lega leggera, anteriore longitudinale
Alesaggio e corsa 88 x 75 mm
Rapporto di compressione 10,4:1
Cilindrata unitaria 456,16 cm3
Distribuzione: bialbero, 4 valvole per cilindro
Alimentazione: Iniezione Elettronica Bosch Motronic M 2.7
MECCANICA
Potenza: 325 kW/ 442 CV a 6.250 giri/minuto
Potenza Specifica: 81 CV/Lt (59 Kw/Lt) e 100 nm/Lt
Coppia: 550 Nm a 4.500 giri/min
Accensione: Mono, elettronica statica Bosch Motronic 2.7
Lubrificazione: carter secco
Frizione: monodisco
Cambio: transaxle, 6 rapporti + RM oppure automatico 4 rapporti
TELAIO
Corpo Vettura: Tubolare in acciaio
Sospensioni anteriori: indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori
telescopici a gas, barra stabilizzatrice
Sospensioni posteriori: indipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori
telescopici a gas, impianto autolivellante idropneumatico, barra
stabilizzatrice
Sterzo: pignone e cremagliera
Freni anteriori: a disco ventlati Ø 330mm, 4 pistoncini a pinze fisse
Freni posteriori: a disco ventlati Ø 310mm, 4 pistoncini a pinze fisse
Pneumatici: anteriori 255/45, posteriori 285/40
Cerchi: 17”
CONSUMI
Consumi a 90 km/h = 11,6 l/100 km - a 120 km/h = 12,7 l/100 km - urbano = 29,8 l/100 km.
PRESTAZIONI DICHIARATE
Velocità: Oltre 300 Km/h
Accelerazione: 0–100 km/h in 5,2 secondi; 0-200 km/h in 17,7 secondi.
0-400 metri in 13, 3 secondi; 0-1000 metri in 23,3 secondi.